LASER ECCIMERI PER CORREZIONE DIFETTI DI VISTA

Laser ad eccimeri
Laser ad eccimeri

 

Un laser a eccimeri (o laser a ecciplessi) è un dispositivo che produce luce laser nella regione dell'ultravioletto, impiegato nella chirurgia refrattiva e nella produzione di semiconduttori.

Il termine eccimero è la contrazione di dimero eccitato e si riferisce al materiale con cui la luce laser viene prodotta.

Il primo laser a eccimeri è stato inventato nel 1971 da Nikolaj Basov, V. A. Danilyčev e Ju. M. Popov presso l'istituto di Fisica "Lebedev" di Mosca. Utilizzava un dimero di xeno (Xe2) eccitato con un fascio di elettroni per stimolare un'emissione di luce coerente alla lunghezza d'onda di 172 nm. I successivi miglioramenti della tecnica hanno visto l'impiego di alogenuri dei gas nobili, tra cui il bromuro di xeno (XeBr).

 

CHIRURGIA REFRATTIVA

La chirurgia refrattiva, grazie alla evoluzione tecnologica dei laser ed all'impiego di strumenti diagnostici sempre più perfezionati, ci consente di trattare i diversi difetti di vista ed oggi anche le cosiddette "aberrazioni".

Per aberrazione intendiamo il risultato di una distorsione dei raggi luminosi che penetrano nell'occhio e che si concretizza nella percezione di una immagine degli oggetti non perfetta.

Questa tecnica che prende il nome di "PRK CUSTOMIZZATA" di recente affianca la tecnica per anni collaudata di "PRK STANDARD".

Naturalmente per essere sottoposti a questi trattamenti occorre una accurata visita oculistica pre-operatoria e quindi l'esecuzione di alcune indagini clinico-diagnostiche e strumentali.

  • Esame della acutezza visiva che si avvarrà della "autorefrattometria", "schiascopia" e "cheratometria".
  • Misurazione del diametro pupillare
  • Attenta valutazione al "biomicroscopio" delle condizioni oculari del paziente; alcune patologie infatti devono necessariamente farci escludere i soggetti che ne sono affetti dal possibile trattamento.
  • Pachimetria (valutazione dello spessore corneale)
  • Topografia corneale computerizzata (indagine finalizzata al rilevamento delle curvature della superficie corneale), la cornea infatti è quella parte dell'occhio sulla quale viene praticato il trattamento.
  • Aberrometria (metodica che ci consente di valutare le possibili distorsioni e quindi "aberrazioni" che i raggi luminosi possono subire penetrando nell'occhio esaminato).
  • Test di schirmer (esame indispensabile per valutare la produzione lacrimale, occhi tendenzialmente "secchi" potrebbero dare qualche inconveniente successivo al trattamento stesso).

FASI DELL'INTERVENTO

(PRK STANDARDIZZATA, PRK CUSTOMIZZATA)

  • Instillazione di collirio anestetico
  • Applicazione di "blefarostato" (divaricatore palpebrale)
  • Rimozione meccanica o chimica (alcolica) di cellule superficiali corneali (epitelio).
  • Emissione raggio laser sullo strato corneale stromale inducente una "vaporizzazione calcolata" di tessuto tale da corregere il difetto di vista in oggetto.
  • Medicazione (instillazione di gocce oculari)
  • Applicazione di lente a contatto che verrà rimossa 3-5 giorni dopo il trattamento.

La durata complessiva di esecuzione delle fasi sopracitate è di pochi minuti.

Molto importante successivamente risulta essere il rispetto di un protocollo terapeutico post intervento che consiste nella instillazione di colliri lubrificanti e steroidei per consentire la stabilizzazione del risultato ottenuto e la prevenzione di eventi avversi (cattiva cicatrizzazione).

 IL CENTRO DISPONE DEL FEMTOLASER O LASER A FEMTOSECONDI

 

Questo laser consente l'esecuzione della "FEMTOLASIK",tecnica rapida,sicura e con decorso postoperatorio molto veloce.

La tecnica in oggetto consente la creazione di un lembo corneale dello spessore di 110 micron ribaltato il quale

si procede alla correzione del difetto visivo mediante il laser ad Eccimeri.

La terza ed ultima fase dell'intervento consiste nel riposizionamento del lembo nella sua posizione pregressa

ottenendo l'adesione immediata dello stesso alle strutture profonde della cornea grazie al cosi detto "effetto velcro".

Altra chirurgia refrattiva per la correzione delle miopie elevate (dove la soluzione mediante laser non é

proponibile) é l'impianto di lenti "FACHICHE".